Il Governo repubblicano provvisorio, costituitosi in seguito alla rivoluzione parigina del 24 febbraio, che pone fine al regno di Luigi Filippo d’Orleans, concede ai cittadini francesi i diritti civili fondamentali, abolisce la pena di morte e la schiavitù e decide l’elezione di una Assemblea Costituente a suffragio universale maschile. Il deteriorarsi della situazione politica, in seguito ai risultati delle elezioni del 23 aprile e alla chiusura degli “ateliers nationaux”, scatena le violente rivolte popolari di giugno che danno luogo a saccheggi e a combattimenti per le strade contro le forze dell’ordine. Alle elezioni presidenziali del 10 dicembre Luigi Napoleone Bonaparte è eletto Presidente della Repubblica, sostenuto dal consenso di coloro che vogliono mettere fine allo “spirito del ‘48”. La vittoria della rivoluzione di febbraio in Francia mette in atto una serie di sollevazioni popolari nel resto d’Europa contro l’ordine monarchico imposto a Vienna dalla Santa Alleanza. Gli avvenimenti europei sono brevemente sintetizzati alla fine del modulo, il focus tematico è posto sugli accadimenti francesi.
Crushed hopes of the “48’s spirit”
A temporary provisional government stood at the head of the republic proclaimed on 24 February 1848. It decided to hold an election of the constitutional assembly through Universal Male Suffrage. In huge euphoria, the freedom of the press and assembly, the right to work, the abolition of death penalty for political offences and the abolition of slavery in colonies were proclaimed. The number of political clubs and associations increased in cities, also in Paris. They discussed prospects of a democratic and social republic; some women asserted their equal rights.
However, the hopes for a democratic republic emerging from the French Revolution of 1848 quickly faded:
- During elections on the April, the “Party of Order”, which gathered moderate and monarchist republicans, won thanks to rural votes.
- National workshops were closed on 22 June. This led to a murderous confrontation between the troops and the French people who held barricades on 23 and 26 June.
On the 10 December 1848, Louis-Napoleon Bonaparte’s success in the presidential election confirmed the victory of those who wanted to put an end to the “48’s spirit”…
Nel contesto europeo successivo alla disfatta dei domini napoleonici e alla Restaurazione dell’ordine dinastico deciso dal Congresso di Vienna, la Germania rimane divisa in un insieme di territori piccoli e grandi assai eterogenei tra loro e privi di una vera unità politica, amministrativa e linguistica. Ma, dopo le “guerre di Liberazione” combattute dal popolo tedesco contro il dominio napoleonico nel 1813, la possibilità di realizzare una Germania unita diviene l’obiettivo principale di quella parte della popolazione più acculturata e di idee liberali, soprattutto studenti e intellettuali che tra il 1848 e il ’49 daranno vita a grandi manifestazioni di protesta in molte città della Confederazione. L’unificazione dei territori tedeschi si realizzerà però solo nel 1871 principalmente ad opera del primo ministro prussiano Otto von Bismarck.
Anche la penisola italiana vive un’analoga situazione: le decisioni prese a Vienna hanno di fatto ristabilito il predominio dell’Impero Asburgico in quasi tutto il territorio, eccettuato il Regno di Sardegna e lo Stato della Chiesa. Negli anni successivi si diffonde, però, tra molti italiani l’idea di liberarsi dal dominio straniero e di realizzare finalmente uno stato nazionale. Molti sono i movimenti e gli intellettuali che elaborano progetti diversi sui modi e le forme che l’unità italiana avrebbe dovuto assumere, tra questi Giuseppe Mazzini e la sua organizzazione, “La Giovane Italia”, assumono un ruolo fondamentale.
Among the European states of the 19th century, Italy and Germany were among those who had not yet found to national unity in a modern sense. Even after the defeat of Napoleon and the joint military struggle against the French emperor, Germany was a territory composed of many smaller and bigger dominions, which was neither politically nor administratively or linguistically unified. Yet, after the Wars of Liberation of 1813, the creation of a unified Germany was the aim of the liberal bourgeoisie and of the students, who, however, failed in 1848 and 1849. This aim was finally fulfilled “bottom-up” in 1871 by the Prussian Ministerpräsident (Prime Minister), Otto von Bismarck.
After the Congress of Vienna, Italy remained sport of foreign powers, although Reichsitalien (Imperial Italy) had ultimately become history due to the fall of the Holy Roman Empire of the German Nation in 1806. The more foreign rulers and powers strove to control the fate of the Italian states, the more people were seized by the wish to free Italy from foreign rule, fragmentation and absolutism. The major role in this field was played by the publicist Giuseppe Mazzini and the movement Giovine Italia (Young Italy) he founded.